L’innovazione è la chiave di lettura del presente che vuole prosperare nel futuro, anche nell’IT Operation Management con infrastrutture ibride e multicloud. Per meglio preparare qualsiasi azienda al futuro, Sorint.lab propone il suo framework, costruito con componenti standard, vestito da una consulenza sartoriale e mantenuto da un’assistenza 365×24.
Il centro della proposta Sorint.lab è nella divisione NGMS, acronimo di Next Generation Managed Services. È questa l’area che riceve la maggior parte delle richieste da parte dei clienti, quale che sia la loro architettura IT. Negli ultimi anni le modifiche nel business si sono succedute ad un ritmo frenetico, e soluzioni funzionanti hanno richiesto cambiamenti alle volte anche profondi, se non una completa riscrittura. Alle volte, poi, è stata necessaria una mappatura delle risorse diversa da quella precedentemente adottata. Il caso noto a tutti è la diversa gestione del telelavoro negli ultimi anni: questa esigenza ha richiesto una diversa strutturazione anche in casi nei quali la quantità di risorse era sufficiente, ma non distribuita per le nuove necessità. La scelta dell’approccio Sorint.lab può essere determinante.
L’esperienza di Sorint.lab come azienda è un vantaggio competitivo
“Spesso ci scottiamo in azienda, accrescendo su noi stessi l’esperienza necessaria per risolvere il problema del cliente senza che debba essere lui a scottarsi”. È questa una citazione di Luca Pedrazzini, DG di Sorint.lab, che spiega bene l’approccio dell’azienda: Sorint.lab è la prima delle aziende sulla quale fare esperienza nei momenti in cui la tecnologia chiede un cambio di passo. Anche nel caso del telelavoro, la disponibilità di due data center di proprietà non è stata ritenuta sufficiente, ma è stata riorganizzata spostando parte delle attività su cloud pubblico.
Sorint.lab al suo interno è organizzata in Sircles (versione interna delle Circles della metodologia Agile) . Ad inizio anno è stato opportuno riorganizzare le risorse interne nel nuovo Sircle dedicato a Platform and Innovation, che è subito diventato il centro della proposta. La disponibilità di assistenza sulle applicazioni, sul monitoring, sulla governance portano a una veloce valutazione in direzione di modifiche innovative agli strumenti impiegati, quando non all’approccio di sviluppo.
Qualsiasi governance del patrimonio ICT richiede oggi competenza in area DevOps, se e quando migrare lì alcune aree, su quali piattaforme cloud, con o senza containerizzazione con tecnologie Kubernetes e similari.
Anche al personale tecnico è richiesto un cambio di passo nelle competenze, per quantità e soprattutto metodo. Si parla in questo caso di augmented dev teams: si tratta di team multidisciplinari, con obiettivi in costante evoluzione, da definire di volta in volta con il cliente o il team di progetto gestito.
Anche le competenze richiedono innovazione. La scelta di Sorint.lab nel mettere l’innovazione al centro del processo di rimodellazione è premiante già nell’immediato, ma ancor di più evolvendo verso il futuro.
Il datacenter è attore protagonista, ma certo non unico
Le forti spinte d’innovazione vanno oggi in direzioni precise, che sono al centro del framework di Sorint.lab per l’IT Operation Management. Le infrastrutture ideali sono ibride e multicloud, con una forte automazione dei processi. L’infrastruttura multicloud prevede un’analisi attuale per stabilire quale parte mandare sul cloud, se gestire una parte in cloud privato e cosa tenere in casa. Qui il disaster recovery dev’essere una certezza, perché anche un datacenter può avere problemi con perdita di dati: ricordate il disastro di OVH? È successo appena il 9 marzo 2021. Il disaster recovery, a sua volta, è solo un pezzo del più ampio puzzle che passa per la business continuity e arriva alla resilienza dell’azienda su lunghi periodi di tempo.
La scelta del framework Sorint.lab, imperniato sull’innovazione e sull’attenzione in remoto 365×24, diventa un vantaggio competitivo che cresce anno dopo anno.