La trasformazione digitale è al centro delle attenzioni delle aziende e quindi del mercato. La forza trainante per una corretta adozione applicativa è il mondo DevOps, da approcciare con una consulenza corretta e strategica.
Con il termine DevOps, contrazione di development ed operations, si indica un moderno approccio per sfruttare le competenze vecchie e nuove, già in azienda o ancora al di fuori, per implementare un’ICT fortemente automatica, resiliente, agile e indipendente dai singoli fornitori.
Ma DevOps non è solo questo. È una filosofia di tipo strategico, che plasma l’oggi in vista del domani. L’approccio DevOps va preso in senso globale, comprendendo le lezioni del cloud e del data center, dell’IoT e dell’AI, della collaborazione e del reskill. Per questo nella sua adozione è spesso centrale una vera e propria consulenza DevOps.
Il percorso proposto da chi sviluppa questa attività richiede la progettazione d’un insieme di tasselli che ridisegnano i processi aziendali, rendendoli semplici oggi e nei futuri aggiornamenti. Ciascun tassello deve contribuire nel comporre un quadro completo, senza il quale il componente non farà il suo dovere.
Consulenza DevOps: un approccio in 6 livelli
Il modello parte da una iniziale misurazione del grado di adozione della filosofia delle pratiche DevOps. Partendo da questa base, Sorint è in grado di proporre un percorso in passi successivi per alzare il livello complessivo di DevOps.
Per fare un esempio di percorso completo, immaginiamo che un nuovo cliente richieda di modificare i propri processi in chiave DevOps. Il percorso proposto da Sorint al cliente è di tipo iterativo/incrementale e si dipana in sei passi successivi:
- si svolgono i primi incontri preliminari, per comprendere le linee generali dell’approccio già in atto nei confronti del DevOps;
- si individua un grado di maturità complessivo;
- sulla scorta del grado di maturità riscontrato, si propone una lista di interventi che coinvolgono le strutture convenzionali. Tipicamente si lavora su tre punti: il team di sviluppo, il team operation e il team di QA (quality assurance);
- si raccolgono informazioni dettagliate. Si interagisce ora a livello dei singoli gruppi, vedendo in dettaglio come sviluppano i developer, come sono gestiti i rilasci dalle operations e come agiscono gli approver dei rilasci. Si affina il grado di maturità nell’adozione del modello;
- si appronta un piano di azione su misura dell’azienda. Una sua specificità è che nessuna delle modifiche proposte blocca il flusso preesistente, mantenendo sempre attiva l’operatività;
- si redige un elenco di interventi reali che via via verranno eseguiti.
Un modello iterativo e incrementale
È chiaro che l’obiettivo di ogni nuovo passo è di portare allo stadio successivo. Non esiste un livello minimo di adozione del modello DevOps: una volta accettato di entrare in questo modo di operare, si attivano passi reali che migliorano il rendimento ad ogni nuova iterazione del ciclo proposto.
Se si parte da zero, ovvero senza alcuna competenza DevOps, il primo passo prevede una fase di formazione. Se si ha già un primo grado di adozione, si verificano l’adozione delle best practice e l’uso dei migliori strumenti, conformandosi ai livelli più alti possibili. Se il grado di adozione è elevato, si verificano le fasi di test o rilascio e si lavora su queste.
Se la qualità è già alta si possono introdurre pratiche SecDevOps, che aumentano la sicurezza integrata nell’approccio DevOps.
Un aspetto rilevante è la separazione dei doveri, la segregation of duty. Ciascun operatore deve eseguire il suo compito e solo quello, e di ogni compito viene segnato il cambiamento di stato. È immediato osservare che le normali pipeline DevOps rispettano la segregation of duty e possono documentare come le versioni e i responsabili si sono succeduti nel tempo.
Innescare il SecDevOps sul DevOps è una delle innovazioni proposte da Sorint ai propri clienti.
La consulenza DevOps che fa la differenza
La vera trasformazione digitale passa per un’architettura rinnovata ed attivata da processi innovativi. La scelta deve quindi ricadere su realtà che abbiano già mostrato di possedere gli skills per il ciclo completo.
Sorint si propone come azienda completa, capace di trasformare le idee in risultati tangibili e misurabili, indipendentemente dal livello di partenza dell’azienda in trasformazione.