Migrazione su cloud Oracle, storia di un successo

Migrazione su cloud Oracle, storia di un successo

Qualsiasi organizzazione prima o poi deve fare i conti con la crescita dell’infrastruttura IT. Organica e auspicata, con il passare del tempo rischia però di rivelarsi un freno alla produttività. Nel mondo della Sanità, la combinazione di digitalizzazione, consolidamento delle strutture e necessità di rinnovo, portano sempre più data center cresciuti internamente a diventare insostenibili e candidati ideali per una migrazione al cloud.

«Ferb Onlus, nostro cliente storico, aveva l’esigenza di rinnovare il parco macchine – spiega Fabio Zanchi, Cloud Architect & FinOps Specialist di SORINT.lab -. Raggiunta la scadenza dei contratti per la gestione di hardware e software, serviva anche un refresh del data center».

Già ripetuta più volte nel corso degli anni, l’operazione era diventata sempre meno sostenibile e meno strategica nel contesto di gestione di una struttura sanitaria. Una situazione dove il cloud si è presto rivelato un’evoluzione naturale. «Abbiamo individuato insieme tre ragioni fondamentali per seguire questa strada – prosegue Zanchi -. Oltre ai costi, sono emersi presto anche tutti i vantaggi in termini di sicurezza e affidabilità dell’infrastruttura IT, intesa soprattutto come scalabilità».

La Fondazione Europea Ricerca Biomedica è infatti una realtà molto dinamica, dove l’acquisizione di nuove strutture e relativa integrazione è un’ipotesi da tenere sempre in considerazione, così come una eventuale dismissione.

Inoltre, un settore dove il bilancio è sempre una questione particolarmente delicata, con la necessità di garantire prima di tutto la copertura delle spese rivolta all’assistenza. Si è rivelata quindi particolarmente saggia anche la decisione di muoversi in ottica FinOps, dalla quale si è avuta una conferma in più della validità della strada intrapresa.

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Migrazione su cloud Oracle: la scelta del provider

Di fronte a prospettive di risparmi stimati da SORINT.lab nella misura del 35% per la gestione IT, l’unico dubbio era su come procedere nella migrazione al cloud, a partire dalla delicata scelta del provider. «Sono bastati un paio di incontri per trovare l’accordo e riconoscere in Oracle il servizio più adatto – sottolinea Zanchi -. Dalla struttura interna centralizzata si è passati a una configurazione dove ogni struttura si collega direttamente via VPN e in caso di problemi in una sede, le altre non venivano interessate».

Una scelta ponderata e valutata nel totale interesse di Ferb. In situazioni simili, SORINT.lab svolge anche l’importante ruolo di advisory. La scelta del provider non viene eseguita in base ad accordi di partnership, ma valutando tutte le alternative presenti sul mercato e individuando la più in linea con obiettivi, ambizioni, garanzie e costi.

L’occasione si è rivelata utile anche per un’ottimizzazione dei servizi, sempre in ottica FinOps il più possibile accorpati per sfruttare al meglio la modalità di accesso remoto. Un discorso presto esteso all’aggiornamento dei sistemi operativi e relative applicazioni.