Un corretto sistema di monitoring delle app non può prescindere dall’integrazione di test automatizzati. Senza di essi l’azienda non riesce a considerare le implicazioni sulle performance e la sicurezza delle nuove release del software e il modo in cui possano impattare sulle funzionalità precedenti. Inoltre, l’organizzazione rischia di andare in produzione con un software inadeguato.
Un’impresa attiva nella fornitura di servizi digitali per i privati e per le aziende aveva bisogno di un supporto per migliorare la Quality Assurance e quindi migliorare anche la qualità del suo software introducendo test automatizzati, in particolare di tipo end-to-end.
Sorint.Lab è intervenuta rispondendo pienamente alle richieste e alle sfide che si sono presentate. Ora il cliente può produrre test automatizzati in autonomia e, grazie all’approccio utente-centrico, anche le persone meno tecniche possono creare nuovi test e modificare quelli preesistenti.
Monitoring delle app: senza i test manca la bussola
Il principale problema dell’azienda era vasto perché riguardava la totale assenza di competenza e know-how su come configurare e creare dei test automatizzati.
In particolare, l’azienda non riusciva a valutare l’impatto delle nuove funzioni sul codice preesistente e a effettuare delle analisi rispetto all’esperienza utente finale.
Ciò significa che:
- Non c’era alcuna competenza di come creare test automatizzati
- Non c’era nessuna metodologia
- Non c’erano, quindi, test automatizzati in essere
L’assenza dei test implicava anche la mancanza di verifica delle performance degli applicativi e di conseguenza l’azienda sentiva di non riuscire a restare al passo dei competitor. Il focus sull’esperienza utente era quindi la bussola che ha guidato l’intero progetto nonché il principale vantaggio che il cliente si aspettava.
Inoltre, oltre a integrare dei test automatizzati, il cliente voleva integrare le competenze interne utili a personalizzare i test secondo le esigenze future.
Monitoring delle app: la soluzione di Sorint.Lab
Per rispondere alle esigenze del cliente, Sorint.Lab ha configurato oltre cento use case che simulano le combinazioni degli input dell’utente finale. In particolare, Sorint.Lab si è concentrata su due tipi di test: quelli “end to end” e quelli di regression. Nel primo caso, si tratta di verificare tutte le funzionalità, mentre nel secondo la verifica serve a valutare che quelle funzionalità continuino a funzionare come previsto a seguito dell’introduzione di nuovi aggiornamenti.
Per automatizzare i test, Sorint.Lab ha usato uno strumento open source e gratuito che permette di definire la navigazione tramite Javascript e di eseguire, poi, tutti i test fatti fino a quel momento. Ciò ha consentito di integrare anche ulteriori valutazioni di unit testing e di integration test.
L’intero progetto è stato guidato dal Behaviour-Driven Development (o BDD), un tipo di sviluppo che permette a tutte le persone in azienda, anche quelle meno esperte, di riuscire a configurare nuovi test in modo facile e intuitivo.
Il sistema BDD, infatti, consente di comprendere facilmente lo scenario, il contesto, le azioni da eseguire e il risultato finale. Ora le persone, di qualunque livello tecnico, possono scrivere i file che vengono poi interpretati dallo strumento di automazione dei test, così da implementare anche le singole parti dei test.
La principale difficoltà è stata valutare il numero corretto di test da eseguire in un confine temporale prestabilito: test troppo lunghi avrebbero compromesso la verifica della causa scatenante l’errore; test troppo brevi sarebbero invece stati insufficienti.
Sorint.Lab ha configurato la dimensione dei test in modo da consentire al cliente, in futuro, di continuare a eseguire le operazioni di monitoraggio mantenendo alta la qualità e la frequenza senza rinunciare alla sicurezza.
Test end-to-end automatizzati e know-how interno
L’intervento di Sorint.Lab ha risposto pienamente alle esigenze del cliente, che ora può contare su un sistema automatizzato ed espandibile di testing. In particolare, la nuova situazione del monitoring delle app prevede ora che:
- Diverse applicazioni sono coperte dai test
- È stata implementata la metodologia BDD
- L’azienda ha metabolizzato il know-how.
Ciò significa che ora il cliente ha un alto livello di indipendenza nella configurazione di nuovi test, sulla base delle novità integrate nell’applicativo e di ulteriori parametri da verificare.
Soprattutto, ora il cliente ha la certezza di arrivare alla fase di produzione con un software che non ha introdotto i bug e garantisce le performance ideali per un’esperienza utente di successo.